LE MIE POESIE
|
|
IE POESIE
Alla MIA Elettra
Ti aggrappavi al mio corpo disteso
fugando le miserie del giorno,
il grano dei tuoi lunghi capelli
profumava di luce la mia notte.
Era l’ora più attesa:
il buio accendeva le nostre coccole
le stelle origliavano le nostre parole.
E il battito del tuo piccolo cuore
riscaldava il respiro del sonno.
Ti chiamavo “il mio pagliaccino”
Un mattino mi svegliai intirizzita:
ero sola nel grande letto.
Mi affacciai inspirando il mattino
e ti vidi nell’aria:
avevi indossato le ali della vita
e stavi volando da sola…
Un’improvvisa paralisi mi colpì ;
tra cuore e cervello fu grande guerra;
la ragione annientò il sentimento.
Capii ch’era giusto così, ma non riuscii
mai a spiegarlo alle lacrime
che ancora oggi scendono copiose
IL NOSTRO PRIMO BACIO
Poco più di un secondo
quando tu m'hai baciato,
quando io t'ho baciato,
eppure
non bastano mille fogli
per raccontare
quel brivido caldo
tra le note
d'un pentagramma in ferie
e una notte d'estate,
fra rossori sparsi
di meraviglia, timore... g.b
ALLA MIA STELLA DEL MARE ( MARISTELLA)
Stringimi alla tua manina
e conducimi là
dove le tue pupille
rispecchiano ancora l'arcobaleno,
dove il tiepido raggio di sole
disorienta la tremula viola,
dove farfalle danzanti
scrivono messaggi augurali
dove la giovane erba
offre un tappeto
alle tue corse,
dove il timido germoglio
si concede con coraggio la vita,
dove il mondo conosce ancora soltanto
il colore dei tuoi candidi pensieri.
( Colline d'acqua, G.B. 1984)
A MARISTELLA
Quel batuffolo
incosciente
d'allegria,
eppure
così
già
stupefacentemente
donna.
( raccogliendo rose, G.B 1992)
A TETEIA,una stella spenta dal buio della notte
Un dì sbocciò la primavera
sui rami degli anni miei acerbi
ed un caparbio fiore
il suo polline innestò
negli impavidi meandri
della mia fresca intimità.
Un minuscolo palpitante seme:
quello eri tu: e da subito t’amai.
Era l’origine della tua vita
E la coscienza dei giorni miei.
Ti nutrii col mio cibo
Ti cullai con la mia acqua
Ti cantai con la mia voce
Ti coprii con la mia pelle
Ti protessi col mio coraggio.
E da subito t’amai.
E , all’improvviso,
così come entrasti in me,
un dì uscisti, strillando
pretendendo i baci della luce.
Pretendesti il mio amore,
la mia presenza, il mio affetto
Ti prendesti tutti i miei pensieri,
ma per me eri già il mondo.
E le risate, i giochi, i salti, le capriole, le coccole
nella minima stanza in cui dormivamo accanto,
su due consunte reti unite da un singolo lenzuolo
perché i tuoi occhi chiusi si specchiassero nei miei,
perchè la tua manina cicciotella intrecciasse la mia
ed il nero dei tuoi lunghi ricci profumati capelli
si unisse al biondo dorato dei miei,
mentre le tue “gambotte”ciccione e bimbe
imprigionavano le mie giovani,ma adulte.
“Buongiorno mammina, sei la più bella del mondo”
“E tu la mia lumachina, la più dolce di tutte!”
Quanta dolcezza e quanto calore uscivano
dai vetri spalancati su un fresco giorno azzurro,
poi si spandevano, pennellando di tenerezza
un cielo che noi non vedevamo mai grigio;
l’uggiosità di questa tinta ci era straniera.
Ed io già t’amavo, ma ancora di più.
Cosa successe poi, non lo so.
Esploro ogni notte tutti gli spilli del buio,
le gialle pavide stelle non mi svelan l’arcano,
e al mio domandar ,sbadigliando, si spengono.
Ti smarristi tra la cenere accesa
d’un inestinguibile azzardato fuoco,
avviluppata da zombi dalle orbite vuote
rigettati dall’inferno per appestare la vita.
Ed io ancor ti amo, sempre di più.
“Da dove vieni? E dove vai? Dove sei piccola mia?”
Sei qui, tu mi dici; ti vedo ti tocco, ma non ti riconosco.
Quello sguardo gelido, fa di te una odierna Medusa,
che rende calcareo il sangue che bloccherà il mio cuore.
Dov’è la mia Teteia? Dov’è la mia splendida ragazzina?
Arranco nel niente, ma tengo duro, m’inganno e ti chiedo:
“ Tu l’hai vista? Lei è bella, allegra, occhi vivaci,
labbra di ciliegia dischiuse al sorriso, ha gioia sul viso.
La conosci? Se la vedi, diglielo. Io l’amo da allora, ancora.”
G.B.
LA STELLA DELLA MIA MARY SI E' RIACCESA. ORA SONO FELICE.
( piccola riflessione)
A MIA MADRE
Sono fragile,
così come le cose
che vorrei proteggere;
sono fragile, così
come l'amore che vorrei per me.
Eppure
non ha confine
la mia voglia d'amare.
E mi perdo,
tremando,
negli occhi del cielo;
mi ritrovo,
stupita,
nel respiro del mare;
e il pensiero rinasce
in rugiada di pianto.
Sono la bimba
che nessuno
è riuscito a far crescere,
Sono la donna
nel cui grembo
è germogliata la vita.
Sono l'ombra
che vorrebbe
vestirsi di sole,
ma accarezza
le lucciole
al calar della sera.
E sono fragile,
così,
com'è esplosivo
il mio bisogno d'amare.
g.b da" Raccogliendo rose" Gabrieli editore Roma
S.PASQUA
IL MALE ACCECANTE
MARCHIO’ CON IL FUOCO
LA GENTE DUBBIOSA
AMNISTIANDO IL LUPO
IMMOLANDO L’AGNELLO.
SUL MONTE DEL VERO
TUONANDO E LAMPANDO
LA CROCE ROVENTE
TENEBREGGIO’ IL MONDO.
LA SALVEZZA SUPREMA
RECLINO’ IL SUO CAPO DI SPINE
DISSANGUATO E DISIDRATATO.
QUALCUNO , ALLORA, COMPRESE…
E .. CRISTO DOPO TRE GIORNI
SU UNA CANDIDA COLOMBA
RISALI’ AL CIELO,
MA PRIMA, ANCORA , PERDONO’
A MIA NONNA ANGELINA, un dolcissimo ricordo d'infanzia:
Seguivo la tua mano
per lasciare le pietre della grande casa,
per regalare alla luna le mie note stonate.
I tuoi occhi si confondevano con le stelle
in quel frammento di cielo che era solo per noi ( da Colline d'acqua di Graziana Bernabei)
DI MIA MADRE, UN RICORDO D'INFANZIA:
S'affaccia al davanzale
il tuo sorriso
a soffiare un bacio
sui miei giochi
d'infanzia.
Irraggia il mio giorno
e svanisce dietro i vetri ( Colline d'acqua di Graziana Bernabei)Book editore